Politica e Società

Siamo un popolo di burattini?

popolo di burattini

Una cosa che la storia ci insegna è quanto può essere disastrosa la ribellione del popolo al potere centrale. Andando indietro nel tempo possiamo trovare diversi episodi nei quali il malcontento popolare è esploso in tutta la sua ferocia. L’esempio più lampante è, senza ombra di dubbio, la Rivoluzione Francese. Ad essa contribuirono più fattori come la forma di governo ancora arcaica, la crisi finanziaria, la siccità, l’incompetenza della famiglia reale nell’affrontare la questione e la nascita di una nuova cultura (l’Illuminismo). [1] Ma il fattore che contribuì in misura maggiore al rovesciamento del sistema fu la rabbia del popolo che, stremato da anni di stenti, si scagliò contro i reali e la nobiltà. Successivamente il potere andò ai Giacobini, ma questa fu solo una conseguenza del malcontento popolare.

Circa duecento anni dopo, un’altra Nazione, l’Impero Russo portò il suo popolo all’esasperazione. Anche in questo caso tra le masse dominava il malcontento e il potere centrale non seppe trovare un rimedio alla situazione, anzi impoverì ancora di più le casse statali, quando coinvolse la Russia in una guerra che si dimostrò fallimentare. Una prima ondata rivoluzionaria era già scoppiata nel Paese nel 1905, costringendo lo Zar a correre ai ripari; ma dopo la guerra, che causò cospicue perdite in termini sia umani che economici, il popolo era ormai diventato incontrollabile e, aiutato dai movimenti socialisti, in poco tempo rovesciò la dittatura autocratica. In seguito il potere fu preso dai bolscevichi, ma, ancora una volta, ciò che aveva vinto era la rabbia popolare.

I sopracitati sono solo due esempi, forse i più impressionanti, di cosa possa causare il forte malcontento delle masse.

Io sono convinto che i Governi abbiano ben compreso che per mantenere la stabilità dello Stato la prima cosa da fare è ottenere il consenso del popolo.

Gli Stati Uniti, a cavallo tra gli anni sessanta e settanta, si sono trovati davanti a una forte contestazione sociale per il loro intervento armato in Vietnam a sostegno dell’esercito sudvietnamita. L’insurrezione, che stava arrivando a minacciare seriamente la stabilità interna della Nazione, fu uno dei motivi che spinse il presidente Nixon a ritirare progressivamente le truppe americane a favore di un maggiore impegno di truppe sudvietnamite (vietnamizzazione del conflitto). Vi furono anche altre motivazioni a tale politica come l’incapacità di ottenere vittorie rilevanti e l’alto numero di perdite umane, ma le proteste dei movimenti pacifisti hanno contribuito fortemente al ritiro delle truppe. [2]

Dunque la rabbia del popolo è davvero così temuta dai centri del potere?

La risposta, ovviamente, è SI.

Proprio questo timore ha spinto i Governi ad adottare strategie diverse; tali strategie mirano ad acquisire il consenso popolare attraverso continui lavaggi del cervello. E’ una situazione in cui tutti siamo coinvolti quotidianamente; infatti nel ventunesimo secolo il mondo è cambiato e la tecnologia ha fatto il suo corso: i media sono al centro di tutto e vengono usati da chi vuole tenerci buoni.

Adesso farò un esempio per dimostrare tale tesi.

Pochi giorni fa l’ennesimo atto terroristico ha colpito al cuore l’Europa. Immediatamente un clima di paura si è diffuso tra la gente, grazie al contributo dei media che hanno trasmesso in diretta immagini di morti e feriti. La popolazione, impaurita da nuovi attacchi e timorosa per la propria incolumità, non negherà certamente il suo appoggio ai Governi nel momento in cui andranno a bombardare i Paesi in cui opera l’ISIS.

La paura delle masse, quindi, viene sfruttata per condurre campagne militari, che altrimenti sarebbero sicuramente contestate dai più.

Questa strategia (anche se fondata sull’inganno) si è dimostrata, fino ad ora, vincente e ci fa capire come gli errori del passato abbiano insegnato a chi Governa oggi una regola basilare: avere il consenso della masse è l’obiettivo primario!

 

Fonti:

  1. [“Rivoluzione francese”. (2016, marzo 22).  Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 17:32, marzo 25, 2016 from  https://it.wikipedia.org/wiki/Civilt%C3%A0]
  2. [“Guerra del Vietnam”. (2016, marzo 20).  Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 18:07, marzo 25, 2016 from  https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Vietnam]